Mettere lo smalto é ormai diventato un gesto di bellezza quotidiano. Ogni donna, di qualunque età sia, ama stendersi un velo di colore sulle unghie. Anzi, per evitare il rischio di rimanere senza, buona parte di noi opta per soluzioni più durature come lo smalto semipermanente o la ricostruzione col gel, per avere sempre mani perfette ed alla moda. Ma quando é nata la pratica di colorare le unghie? E soprattutto, questa cura spassionata per la manicure é sempre esistita o é una tendenza recente?
In realtà l’uso di dipingersi le unghie sembra risalga all’incirca al 3000 a.C. in India e che siano stati i Cinesi ad introdurlo nella cura quotidiana di bellezza, seguiti dagli Egizi e così via fino ad arrivare al secolo scorso, dove lo smalto inizia la sua vera evoluzione: da evidente simbolo di uno status elitario, questo si é trasformato ormai in una pratica comune di eleganza e femminilità, che non rappresenta altro che la passione smodata per le tendenze beauty.
Ma quali erano realmente le mode del secolo passato quanto a manicure? Partiamo dal lontano 1920, il decennio che rappresenta la vera e propria origine della manicure. Una storia strana, paradossale ma divertente perché le donne degli Anni Ruggenti sono state grande apprezzatrici delle tinte rosso e rosa, che altro non erano che vernici per automobili prodotte negli Stati Uniti.
Dalla carrozzeria alle unghie, la tendenza era quella della “Moon Manicure“, con l’abitudine di colorare le unghie lasciando peró una mezzaluna vuota. Il primo esempio di nail art a quanto pare, che si protrarrà fino agli anni ’30 quando, però, compare il primo smalto vero e proprio, con la nascita del celebre marchio Revlon, che si deve ai fratelli Carlo e Giuseppe assieme al chimico Charles Lachamn. Sembra una cosa strana, ma le invenzioni legate alla manicure si devono a tutti fuorché ad esperti del settore bellezza. Il dentista Maxwell Lappo, ad esempio, inventó proprio nel 1934 un pratico set di unghie finte, da proporre a tutte le clienti che avevano l’abitudine di mangiarsele. E ancora, negli anni ’50, si deve al dentista Federico Slack l’invenzione di una sostanza acrilica per la ricostruzione delle unghie, che venivano generalmente dipinte in tutte le tonalità di rosso.
Dopo lunghi decenni di rosso è con gli anni ’60 che si diffonde la moda di usare smalti dai colori pastello e con la eco-cultura Hippie è sempre più diffusa la tendenza a portare unghie più corte senza ricorrere all’uso di sostanze artificiali.
Una moda che avrà breve durata: già nel decennio successivo ecco ricomparire l’unghia lunga e squadrata e, per la prima volta, impreziosita dal celeberrimo French Manicure, meravigliosa invenzione di Jeff Pink ancora oggi molto in voga.
E per concludere, arrivano gli anni ’80, eccentrici in tutte le loro forme: via libera allora alle unghie ricostruite con resina e gel ma anche all’uso di smalti dalle tinte forti, come il rosso e il magenta, e di tonalità neon, con una preferenza per l’oro ed il glitterato.
E voi quale preferite?