Se vi chiedessi qual’è la prima immagine della moda anni ’50 che vi viene in mente? Scommetto rispondereste una splendida gonna a ruota indossata da una di quelle deliziose figure femminili con il vitino da vespa! Infatti questo indumento provocò un vero e proprio fenomeno, generato in realtà dal mostro sacro Christian Dior esattamente 70 anni fa, il 12 febbraio 1947, giorno in cui lanciò la sua prima collezione: “Mio caro Christian, i suoi abiti hanno un tale new look“, fu la famosa frase della caporedattrice di Harper’s Bazaar Caramel Snow che affermò quella che sarà la sentenza definitiva sulla collezione “Corolla”, che apportò un vero cambiamento epocale, inizio dell’infinito successo del grande couturier. Come non ricordare l’indimenticabile Grace Kelly nell’abito di Dior sul set di “La finestra sul cortile“, del 1954?
La novità venne accolta quasi esclusivamente da una ristretta cerchia di aristocratiche vicine a Dior. Fu in seguito, nell’arco di un paio d’anni, che la moda della gonna a ruota si diffuse partendo come sempre da Hollywood -che le Dive sfoggiavano al ritorno dalle lor vacanze in Messico-, per poi essere indossata da ogni donna di qualunque ceto sociale. Già, perché possedere quel delizioso capo era un “sogno realizzabile” con soltanto 4 metri di stoffa e un po’ di geometria e ci si poteva sbizzarrire a volontà nelle creazioni più personalizzate! I canoni da rispettare erano: vita stretta, alta dai 3 ai 6 cm dalla cucitura, fianchi ampi e lunghezza circa 20 cm sopra la caviglia. L’uso delle cinture più o meno alte era d’obbligo per impreziosire la vita.
E allora via alla fantasia: fiori, figure astratte, pois, tinte uniche, scozzesi, figure di animali: sarà infatti proprio la “poodle skirt“, con applicazione di barboncini a divenire la più famosa; ma non mancheranno paesaggi, monumenti e perfino personaggi famosi. Se riuscite a trovarne una vintage autentica siate certe di possedere un vero tesoro! I tessuti più usati erano il cotone generalmente nelle tinte pastello del rosa, lavanda e turchese, ma per essere davvero alla moda si doveva usare la lana pesante a tinta unita o scozzese. Se poi si voleva ottenere il tanto desiderato effetto puffy, cioè gonfio, si ricorreva all’immancabile sottogonna in tulle e talvolta anche al cerchio nell’orlo della gonna.
La circle skirt, per dirla in inglese, è entrata a far parte delle icone di moda e di stile, in quanto s può definire “senza età”, quindi un classico. Una delle più famose gonne a ruota degli anni ’50 è senza dubbio Audrey Hepburn in Vacanze Romane, mentre tra quelle moderne, a mio avviso la più famosa è lei, la mitica Sarah Jessica Parker, che nei panni di Carrie Bradshaw o nella vita privata riesce a sfoggiarne di meravigliose, vintage o retro, con un gusto e uno stile inimitabili.
Vogliamo provare a farne una anche noi? E allora, diamo sfogo alla nostra creatività seguendo il tutorial bilingue -e rispolverando qualche nozione di geometria- e poi…pubblicheremo la più fantasiosa!
Buon lavoro!
Esterita Di Cesare