Non c’è valigia delle vacanze senza hot pants, comodi, versatili, di tendenza, sono uno dei must irrinunciabili dell’Estate, dall’insospettabile sapore vintage!
Già perché gli shorts fanno la loro comparsa negli anni ’30 in versione sportiva, la prima ad indossarli fu la tennista Alice Marble che nel 1933 si presentò in campo con un paio di pantaloncini sopra il ginocchio.
Ma occorrerà attendere gli anni ’50 affinché gli shorts abbiano la loro consacrazione, quando le dive di Hollywood li indossavano per far risaltare i loro corpi sinuosi. All’epoca gli shorts erano corti, con un taglio a vita alta e chiusura con cerniera laterale.
I pantaloncini diventano così di moda che nel 1958 il gruppo “The Royal Teens” gli dedica una canzone: “Shorts Shorts”.
Ma l’avvento degli shorts suscitò anche non poche polemiche, infatti nel 1952 a Forth Worth i Texas la polizia locale ricevette delle lettere da cittadini sgomenti contro lo scandaloso capo che veniva definito: “Una pubblicità per l’adulterio. Una vergogna per l’umanità”. E fu così che per un breve periodo di tempo gli shorts vennero banditi nella cittadina.
Ciò nonostante la popolarità dell’iconico pantaloncino non si arrestò.
Negli anni ’60 sulla scia della rivoluzione sessuale gli shorts diventano sempre più hot, per contrastare i rigidi codici di abbigliamento dell’epoca.
Si inizia a parlare di “hot pants”, vista la lascività di questo capo, la cui maternità è attribuita all’italiana Krizia e all’inglese Mary Quant, già inventrice della minigonna, anche se il termine viene coniato, secondo la giornalista Eleanor Lambert, dalla rivista Women’s Wear Daily soltanto del 1970.
Nel frattempo i grandi stilisti dell’epoca iniziano a cimentarsi con la moda degli shorts, da Valentino a Yves Saint Laurent, passando per Emilio Pucci, tutti ne danno una propria versione.
E così gli hot pants conquistano anche le celebrities del tempo: Jaqueline Kennedy li acquista durante il suo soggiorno in Italia in versione bianca, abbinati a sandalo flat, cortissimi per Brigitte Bardot, o versione lusso per Elizabeth Taylor.
Ma gli shorts non erano riservati solo alle signore, erano considerati infatti un capo unisex indossato anche da uomini audaci come David Bowie ed Elton John.
Negli anni ’70 gli shorts arrivano anche nel belpaese, in poliestere, jeans o crochet, ma non senza qualche difficoltà.
Infatti spesso turiste straniere in hot pants venivano sanzionate, come accadde nel 1971 a Palermo, dove una ragazza danese fu accompagnata in commissariato.
Già allora la provocazione poteva essere sfruttata per fare scalpore, e la Moda non si lasciò sfuggire la ghiotta occasione. Nel 1973 infatti si verificò un caso clamoroso con protagonisti gli hot pants. Il marchio italiano Jesus, affidò ad un giovane Oliviero Toscani la sua campagna pubblicitaria, che prevedeva la frase del Vangelo: “Chi mi ama mi segua”, impressa su un fondoschiena fasciato da attillatissimi shorts in denim.
Pian piano gli hot pants cominciarono ad essere sdoganati anche in Italia, soprattutto grazie all’irriverente Raffaella Carrà che per prima li indossò in TV.
Nel frattempo viene lanciata una nuova hit dedicata allo scandaloso pantaloncino: “Hot Pants” di James Brown, dedicato alla nuova donna: attraente e sessualmente più libera.
La fortuna degli hot pants non si arresta nemmeno negli anni ’80, dove vengono reinterpretati in chiave punk in pelle e con borchie.
Gli anni ’90 e primi 2000 non fanno eccezione, con gli shorts indossati da Jennifer Lopez, Christina Aguilera e Britney Spears che diventano leggendari.
Fino ad oggi dove assistiamo alla convivenza di shorts di stili differenti: aggressivi, bon ton, a vita alta, a palloncino, o attillati.
A ciascuna il suo paio di shorts, tutte accomunate dalla certezza d’indossare un indumento che ha segnato la storia della moda.