Ormai non c’è matrimonio senza damigelle. Una consuetudine statunitense divenuta irrinunciabile anche nei matrimoni nostrani. Ma da dove deriva questa usanza di tendenza e qual è il suo significato originale?
Scopriamolo in questo articolo.
La presenza di un corteo di ragazze vestite allo stesso modo che accompagnavano la sposa è attestata sin dall’antica Roma e nella Cina feudale. Nel passato molto spesso le promesse spose dovevano percorrere miglia e miglia prima di raggiungere il futuro marito, e nel tragitto potevano diventare facile preda di banditi o pretendenti rivali. Da qui l’idea di una schiera di ragazze giovani tutte vestite allo stesso modo, che avevano il compito di confondere i malintenzionati.
La stuola di damigelle al seguito della sposa, divenne ben presto anche un simbolo di prestigio per le famiglie più abbienti, dove iniziò a prendere piede l’usanza di una damigella d’onore che aiutava la sposa nei preparativi, ma soprattutto aveva il compito di portare la dote al futuro marito.
Nelle famiglie più povere invece le damigelle organizzavano la “notte delle galline”, in cui racimolavano doni che sarebbero poi divenuti la dote della sposa.
Ma è durante l’epoca vittoriana che la tradizione delle damigelle inizia ad accostarsi alla modernità Infatti a quel tempo le damigelle accompagnavano la sposa gettando a terra piante, cerali ed aglio per allontanare gli spiriti maligni. (Meglio gli odierni petali di rosa vero?!)
Non a caso quando la regina Vittoria sposò il principe Alberto fu accompagnata da dodici damigelle vestite con abiti bianchi coordinati abbinati al suntuoso capo in raso della regina.
La tendenza dell’epoca prevedeva corsetti che stringevano la vita con gonne ampie, come i modelli da damigella esposti al Chicago History Museum in seta e tafftà.
Il costume persiste sino ai primi anni del ‘900, quando le damigelle diventano sempre più somiglianti alla sposa, addirittura indossando il velo.
1920
La moda muta repentinamente negli anni ’20, anche nell’universo del wedding: le damigelle smettono corsetti e abiti suntuosi a favore di vestiti al polpaccio, secondo lo stile flapper.
1930
Durante la Grande Depressione gli abiti da sposa divennero meno formali, e così anche gli abiti da damigella. Questi anni vedono il ritorno degli abiti con colletto, le damigelle erano inoltre solite indossare cappellini.
1940
La tendenza per i cappelli si consolida negli anni ’40, dove indossare un copricapo era un must, mentre le maniche a sbuffo iniziano a sgonfiarsi.
1950
Gli anni ’50 portano nuove silhouette, come abiti senza spalline, ma soprattutto ampie gonne in tulle. Mentre i cappelli vengono sostituiti da vezzosi copricapi e velette.
1960
Negli anni ’60 gli abiti tornano ad essere lineari, le damigelle indossavano abiti a tubino dalla lunghezza variabile. Indispensabili gli accessori: guanti, pillbox e veli, che tornano ad imporsi.
1970
Durante gli anni ’70 lo stile flower power regna anche nella moda per damigelle. All’epoca andavano abiti lunghi dai colori sgargianti, spesso a fantasia floreali, abbinati agli irrinunciabili maxi hat in paglia o coroncine di fiori.
1980
Negli anni ’80 si impone la moda degli abiti da damigella con spalle scoperte. Scolli omerali, ma anche dettagli vezzosi: volants, maniche voluminose e gonne a sbuffo.
Ed oggi? Le damigelle sono diventate irrinunciabili anche nei matrimoni italiani. Non più vestite necessariamente allo stesso modo, ma con abiti dalle lunghezze, stili e colori diversi, sapientemente combinati per vivacizzare le foto.
E voi, avete avuto damigelle o progettate di averne, al vostro matrimonio?
Fateci sapere!