Il look da sposa non è perfetto se non c’è anche il velo. Velo a cattedrale, veletta, velo a scialle, mantiglia, il velo da sposa ha assunto nel tempo molteplici stile e forme, ma qual’è l’origine di questo irrinunciabile accessorio?
Il velo ha radici antichissime, veniva già utilizzato nell’antica Roma, il flammeum di colore rosso o giallo, era solitamente posto sopra gli sposi come simbolo di protezione.
La sposa dell’antica Roma indossava sopra il velo una coroncina di di mirto e fiori di arancio: questa corona era un simbolo di vittoria per la sposa che era riuscita a non cedere alle tentazioni della passione e aveva preservato la sua verginità. Poi nel Medioevo il velo veniva fermato al capo con fili d’oro e perline ed era credenza comune che avesse il compito di preservare la sposa dal malocchio.Durante il Rinascimento invece il velo da sposa veniva utilizzato per i matrimoni combinati e per nascondere quindi il viso della sposa, soprattutto se quest’ultima non era particolarmente bella, un modo per evitare che lo sposo potesse rifiutarla al primo sguardo! Dal Novecento il velo è divenuto un accessorio nuziale di tendenza, utilizzato per completare il look della sposa. Ogni decade del secolo scorso si è contraddistinta per un particolare tipo di velo, scopriamo insieme quali sono stati quelli più in voga.
1920s
Negli anni ’20 spopolava il Juliet cap veil. Come ci suggerisce il nome, il velo riprendeva un antico copricapo del XVI secolo, che pare fu indossato proprio dalla Giulietta di Shakespeare. Era composto da un berretto che cingeva la testa come una cloche da cui partiva un lungo velo, in genere decorato con gli stessi fiori del bouquet. Per un perfetto stile da flapper girl anche nel grande giorno veniva utilizzate sontuose fasce decorate con perline e paillets.
1930s
Negli anni ’30 il Juliet cap veil riscuote ancora successo, sebbene prendano piede veli più semplici, fissati liberamente sul capo della sposa. Si iniziano ad utilizzare anche deliziosi fascinator e cappellini.
1940s
Nel 1940 con lo scoppio della seconda guerra mondiale ed i gravosi costi molte ragazze non potendo permettersi un velo lo realizzavano con tende in pizzo ed altri tessuti d’arredamento, per questo l’accessorio si fece via via più corto divenendo una veletta. Invece le spose più abbienti indossavano veli fissati all’estremità da preziose tiare.
1950s.
Non solo velette, negli anni ’50 i veli erano fissati su uno zuccotto ricamato ed erano solitamente corti, proprio per mettere in evidenza il vitino da vespa.
1960s.
Negli anni ’60 il volume era tutto! I veli erano corti e dalla forma triangolare, spesso realizzati in tessuti sintetici per conferire maggiore spessore. Venivano appuntati con un pettinino al capo oppure erano corredati da dei pillbox.
1970s.
Con la flower power revolution i veli si fanno più semplici. Le spose prediligono veli lunghi e fluttuanti, abbelliti con fiori. Molto utilizzati anche i cappelli a tesa larga e le ghirlande di fiori.In questo periodo fa la sua ricomparsa il juliet cap veil, realizzato con bordi in pizzo per un perfetto stile boho.
1980s
Il mantra degli anni ’80 è bigger is better ed i veli non fanno eccezione. Vengono usati lunghi veli da cattedrale, come quello della principessa Diana, decorati da perline ed orpelli di ogni tipo.
Dal 1990 ad oggi
A partire dagli anni ’90 forse per depurarsi dagli eccessi della decade precedente si inizia ad optare per veli più semplici, decorati con ricchi ricami, recuperando anche accessori del passato come velette e romantiche ghirlande di fiori.